Snow Quake – Un giovedì di un giorno da cani

Finalmente. Era un anno che aspettavo. Saltata la prima edizione, causa febbre, questa non me la sarei persa per nulla al mondo. La data del 19 gennaio è da settimane che ha una croce rossa sulla casella. Alzataccia al mattino per non perdermi nulla, alle 6.00 il mio amico Gabriele è in strada che mi aspetta. prendo la borsa con il cambio “neve” e sono pronto. Mi hanno raccontato di temperature incredibilmente rigide ma si sa, i motociclisti sono come i pescatori.

Che FREDDO! Arriviamo per primi, nel piazzale sotto il circuito c’è una Alpine A110 coperta di ghiaccio e, tempo di scendere dal furgone, ci ritroviamo circondati da scoppiettanti motociclette. 

Nota comune a tutte la difficoltà di accensione per il troppo freddo. Il sensore del furgone segna -9°, temporeggio e decido di spogliarmi dei panni cittadini per indossare la tenuta da sci che, grazie a Dio, mi sono portato dietro. Lascio solo i guanti pesanti, impossibile usarli per scattare con la mia nuova Hasselblad 1DX e per pilotare il DJI Mavic pro e opto per dei guanti touch che purtroppo si rileveranno un tantino leggeri.

Per macchina fotografica e drone è il primo test sul campo ed è la peggiore situazione che potevo immaginare. La macchina mi è stata consegnata il giorno prima e mentre tento di settarla inizio ad avere segnali dalle estremità delle mie dita. Nel giro di una mezz’ora perdo la sensibilità di entrambi gli indici. Il cambio delle ottiche si dimostra un’impresa difficile e dopo solo 3 ore di utilizzo la prima batteria è quasi a terra. Non ci sono problemi ne ho un’altra. La cambio e non da segni di vita. Difettosa. Non male per una macchina da 10.000 euro….. Mi consolo con un buon bicchiere di vino bollente che mi offre Gabriele.

Faccio un giro tra le moto e cerco di capire quale zona posso sfruttare per il decollo del mio Mavic pro mentre l’Alpine A110 si scatena sul tracciatoOrmai ho perso la sensibilità alle dita e, visto che tutto succederà dopo pranzo mi rifugio nel furgone per scaldarmi e ricaricare le batterie. Dopo un’ora mi decido ad uscire e fortunatamente incontro Marco Troiano di OMT Garage che provando pietà di me mi regala una bustina scaldamani e mi salva le falangi. Gliene sarò per sempre grato.

E’ ora della gara, estraggo il mio Mavic e mi piazzo sul tracciato stando ben attento a tenermelo abbastanza vicino visto che con questo freddo è un continuo segnale di allerta batterie.

L’allegra armata Brancaleone inizia sfidarsi sull’infida pista di ghiaccio ma a parte un paio di cadute non si registrano grossi danni e, nonostante l’intricata spiegazione sulle eliminazioni e le successive manche, tutto sembra svolgersi molto velocemente, grazie al cielo.La finale è senza esclusioni di colpi ma nulla possono fare i concorrenti contro un incredibile Giovanni Bussei che sembra voli sul ghiaccio con un grip da orso bianco. Congelato ma soddisfatto mi perdo anche la premiazione, che vedo da lontano, optando per il secondo bicchiere di Vin Brulè. Freddo a parte è stata una bellissima giornata tra amici ed ha sbagliato chi non è venuto anche solo a dare un’occhiata.  Me ne vado con la speranza di una terza edizione dove cimentarmi, dopo un corso intensivo alla Di Traverso School di Marco Belli, tra le curve ghiacciate di questo fantastico tracciato.