Il titolo è venuto da solo, sarà che sono tre mesi che non scrivo nulla o semplicemente che sono reduce da uno dei più suggestivi eventi ai quali ho mai partecipato, magistralmente organizzato e diretto da Deus Italia. L’unica realtà italiana ad organizzare incredibili avventure dove assoluti principianti, come il sottoscritto, possono partecipare al fianco di piloti che mai si sarebbero sognati di incontrare, con uno stile unico ed inconfondibile. Se pensate che sia roba da fighetti vi sbagliate di grosso, qui si guida per davvero e ci si diverte un sacco.
The Deus Swank Rally, edizione Milano Rumble, è stato uno spettacolo entusiasmante, vuoi per l’incredibile location (non finirò mai di ringraziare la società MILANOSESTO che ha concesso l’area), vuoi per l’entusiasmo dei partecipanti e , sembrerà strano, per il meteo inclemente che ha regalato un sapore epico a tutta la manifestazione.
Invitato in qualità di documentarista, drone dotato, mi sono presentato munito di moto. Finalmente la mia bellissima Bmw R65, la Mölta, resa scrambler da Toysgarage, ha potuto dimostrare le sue indubbie capacità da fuoristradista agli scettici da bar.
Grazie al cielo la mattina è clemente e, dopo qualche ripresa, mi presento impavido sulla line di partenza del primo tracciato sul piazzale principale.
In fondo ho già fatto una ricognizione aerea, un pò di terra e qualche curva, nulla mi può fermare.
Gabriele immortala il momento, ho la pettorina gentilmente prestata da Fabrizio di Ricoò e la maglietta che abbiamo realizzato per l’evento. Guanti messi, benzina fatta, il cuore accelera, la saliva scompare. Guardo negli occhi la ragazza del cronometro, lei sorride e io parto. Il pensiero che quel sorriso sarà l’ultimo ricordo prima della mia dipartita non mi abbandona per tutta la durata del tracciato. Alla prima curva resto in piedi per miracolo, affronto primo dosso e…vorrei che il tempo si fermasse per poter scendere dalla moto, chiedere l’ultima sigaretta e dopo averla fumata avidamente risalire in sella per schiantarmi sulle macerie di asfalto che vedo di fronte a me. Incredibilmente le supero, rimango in piedi e mi fiondo verso il terrapieno dove mi aspetta un tornate che sicuramente è stato disegnato dall’aguzzino dei motociclisti da aperitivo. Lo supero con un urlo farcito di imprecazioni, sono ancora in sella, affronto una sequenza di curve infinita in ognuna delle quali non ho il minimo controllo della situazione e al decimo tornante, dopo una serie di scodate da far impallidire un toro meccanico, non posso far altro che accompagnare in caduta libera la mia amata Bmw. Non mi dò per vinto, la Dkw che mi tallonava mi supera, mi rialzo e raggiungo il traguardo.
Il crono? 4 minuti e 01, ma ci ho messo un pò per tirare su la moto…. Non mi scoraggio e vado ad apporre la mia striscia calamitata sul tabellone dei tempi. Che soddisfazione pensare che tra nomi blasonati di piloti, giornalisti e semplici appassionati in fondo c’è anche il mio, si, proprio in fondo. Ma che importa.
Non piove ancora e ne approfitto per andare verso il secondo circuito, la giungla. Seguendo una strada sterrata si passa sotto il ponte della tangenziale e sbuchi in un bosco che, per l’occasione, si è trasformato in una foresta pluviale.Solo per raggiungerla sfodero tutte le qualità residue di pilota da fuoristrada e, una volta sul posto, mi limito a sorvolare l’area con il drone. Il primo tratto è una distesa di erba bagnata, mi volto verso la Mölta e, insieme, decidiamo che non fa per noi. Con la scusa dell’imminenza della pioggia e la necessità di mettere al riparo il drone battiamo in ritirata. Il tempo di arrivare nel paddock e si scatena il diluvio universale. Mi riparo sotto le tende che, fortunatamente, Fabrizio di Ricoò e Marco di OMT Garage hanno montato dietro ai furgoni. Poco male, ne approfitto per un panino e una birra nella tenda allestita da Deus.
*si ringraziano Gabriele Cerri, Marco Campelli e Marco Renieri per le immagini dell’articolo