Glemseck 101 2016 _ Teaser

Alla fine ci siamo andati. Poco più di 500 km tutti d’un fiato. Con noi The Liar, la nostra Buell XB. Non ci ha fatto per nulla sfigurare, ha collezionato un sacco di foto e di complimenti. Sicuramente le critiche non sono mancate….ma quanta gente ha avuto attorno. Non divaghiamo, siamo qui per il Glemseck 101. Grandioso, per quantità di moto, tante moto da far girare la testa, e di appassionati, un mare di gente……tanta da far sembrare piccola un’area che è almeno quattro volte quella del Wheels & Waves. Ma ne parleremo nei prossimi giorni con le foto e i video che abbiamo girato. Per ora un piccolo assaggio

 

Glemseck 101 2016 – Arriviamo

Ci risiamo, dopo le cortissime ma intense vacanze siamo già pronti a risalire sul furgone con destinazione Leonberg, comune di circa 45.000 abitanti, vicino a Stoccarda che ospiterà da venerdì 2 settembre a domenica 4 settembre Glemseck 101. Il festival delle cafè racer che corrono, per davvero, l’1/8 di miglio. La mia prima volta in questo tempio della velocità, immerso nei boschi, che compie il suo undicesimo compleanno. Porteremo con noi The Liar, la nostra Buell, non iscritta a nessuno sprint, a fare un po di passerella e molte foto nella bellissima cornice tedesca. Può sembrare stupido attraversare mezza Europa all’inseguimento di eventi dedicati alle moto “truccate”, ma l’energia che si scatena in queste occasioni è, per me, qualcosa di irrinunciabile. Caricate le batterie del nostro Yuneec Typhoon H e14088583_1165203046886241_365056793806566030_n

iPhone con Big Balance siamo pronti a girare il nostro reportage.

Wheels & Waves 2016 _ Fine

DSC_3619Anche questa avventura giunge alla fine. Sulla sedia giace fiero il pettorale della Punks Peak Race, intonso. Oggi colazione ricca, la mattinata ci accoglie con una nuova perturbazione. Poco male, oggi si fa i turisti. Non cedo neppure al richiamo del tour che parte da Biarritz alle 9.00 per farci ritorno per le 17.00. L’intenzione era quella di seguire il gruppo con il furgone per scattare qualche foto e magari fare delle riprese con il drone, ma il tempo, la pigrizia e le code fatte mi fanno desistere. Ci dirigiamo al mercato di Biarritz e poi ripreso il furgone riusciamo, finalmente a visitare  Saint-Jean-de-Luz, splendida cittadina, curatissima e con una chiesa da visitare obbligatoriamente. IMG_9726 IMG_9709 IMG_9695 IMG_9701IMG_9737 Ci si sente praticamente in Spagna e non possiamo far altro che pranzare ordinando una Paella, ottima, ma fin troppo abbondante. Lunga passeggiata e ritorno a Biarritz. Rimane giusto il tempo di un ultimo giro in moto. E quale miglior saluto a questo splendido angolo di mondo se non percorrendo la Cournice che da Saint-Jean-de-Luz ti porta praticamente in Spagna. Arrivo e…gara di triatlon. Esattamente come l’anno scorso sei tritapalle di triatleti bloccano il passaggio e sono costretto ad una lunga deviazione. Fortunatamente il blocco della Cournice si conclude pochi minuti dopo, non quello del paese che mi costringe, al ritorno, ripercorrere la deviazione.IMG_9752  Tornando indietro faccio un lungo giro di Biarritz che, nonostante qualcuna sia già ripartito, e ancora popolato di rumorosissimi motociclisti che anche quest’anno hanno dato da far alle forze dell’ordine. Tanto che l’organizzazione dell’evento ha dovuto emanare due comunicati via Facebook per chiedere ai partecipanti all’evento un comportamento più civile. Appelli, pare, rimasti inascoltati, più o meno come dire ad un bambino che non può giocare a palla in un campo da calcio. Persino su un muro è comparso un graffito con scritto “Respect Local”. In più si sono registrati diversi furti negli stand e nelle auto in sosta, il più eclatante quello di un paio di stivali da collezione di Alpinestars. Ma purtroppo, vista la quantità di persone che l’evento attira è quasi inevitabile. Peccato.IMG_9439 IMG_9836 DSC_3700 DSC_3669 DSC_3675 DSC_3671 IMG_9799 DSC_3745 DSC_3728 DSC_3723 DSC_3716 DSC_3715 DSC_3717 E il pensiero corre a tre anni prima, quando ho viso per la prima volta il W&W, per i puristi già troppo commerciale, per me il più bel parco giochi del mondo, i sogni che diventano realtà. Ed è per questo che la voglia di ritornarci non c’è più, se non fosse che ora che mia figlia l’ha visto vuole fare la patente della moto e costruirsi una special….. Chissà, se la nuova edizione la facessero in Spagna….. Staremo a vedere. Il prossimo fine settimana si parte per Pesaro, il Sun Ride Festival ci attende e per me è la prima volta. Chissà, magari mi innamoro.IMG_9831

Mi faccio la special _ chapter 3

Meriterebbe un libro con tante pagine questa storia, un po’ per mettere in guardia chiunque voglia realizzare, con l’aiuto di mani esperte, una special e un po’ per appoggiarlo su una mensola della libreria come pietra miliare della stupidità, la mia soprattutto.

Siamo arrivati a giugno, sulla moto si stanno realizzando il nuovo coperchio che ospiterà la presa d’aria e i comandi dell’avviamento che arrivano dall’Inghilterra , sono comandi che montano le auto da rally, per esigenze di spazio verrà smontato e…danneggiato “e…se compri le cinesate…!”. Ma resisto.IMG_6791Il lavoro procede a singhiozzo, anche a causa di vicende personali del mio “aguzzino”che vanno al di là di una motocicletta, lo capisco e rimango in attesa, educato. Fino a quando non capisco che la mia buona fede è tradita. Mi vengono assicurati tempi di lavorazione che vengono puntualmente smentiti dalla realtà, realtà alla quale il mio “aguzzino” sembra totalmente dissociato a tal punto che in un paio di occasioni gli suggerisco degli interventi da fare sulla moto e dopo pochi minuti, come se nulla fosse, rivolgendosi a me mi comunica che gli è venuta in mente un’idea che è esattamente la stessa che gli ho detto io. La cosa mi inquieta ma decido di procedere, parafrasando Totò “volevo vedere dove voleva arrivare!”. Inizio a pagare degli anticipi che, scoprirò solo dopo, erano a copertura delle sole spese dei pezzi. Lo scopro, chiedo un preventivo definitivo che arriva dopo un paio di giorni. La botta e secca, di quelle che ti lasciano intontito, quelle che quasi non fanno male ma ti stonano. Mi rialzo dal “tappeto” e mi ripeto “non ha fatto male!”come un mantra, ma non è tempo di gettare la spugna. Chiedo una data precisa per la consegna, “fine luglio!” tuona il mio “aguzzino”. Diventerà la prima settimana di agosto, forse la seconda, tempo di fare l’impianto elettrico (1 settimana). Sparisce. Lo chiamo per 10 giorni consecutivi, non risponde e poi scollega il telefono. Si rifà vivo con giustificazioni che entrano nella sfera del paranormale…gli chiedo la moto per la prima settimana di settembre, voglio partecipare al Glemseck 101. “Non ci sono problemi, vengo anche io!”. E’ superfluo dire che la moto non verrà pronta, si è anche folgorata la pompa della benzina…Sono stremato, ormai ho gli incubi. Diciamo che a fine settembre, inizi di ottobre inizierà il lavoro sull’impianto elettrico e il traliccio porta sella. Per il traliccio ci metterà 4 settimane (darà la colpa al suo assistente) e per l’impianto elettrico QUATTROMESI!!! solo perché ogni tanto mi siedo in officina per alcune ore per assicurarmi che vada avanti. Arriva gennaio, l’impianto è ancora un budello appeso al telaio, molto ridotto rispetto all’originale, ma sempre fuori dalla sua sede. Il 17 gennaio, finalmente, facciamo la prima prova su strada e…la moto arriva a 3500 giri e si blocca, scalcia quasi ti getta in terra….”hai voluto montare quel filtro lì…!!”. Gli faccio notare che probabilmente è un problema elettrico, ma non c’è nulla da fare. Fa mappare la centralina ad un “esperto”. La moto continua a non funzionare, dà la colpa al filtro, il mio preziosissimo Kuryakyn Hypercharger, e lo demolisce. Via le alette anteriori e tappa l’uscita del filtro sul retro con una placca.IMG_7482 Basta, non ne posso più. Davanti alla scelta di pagare uno psichiatra decido di pagare lui e portarmi via la moto, vuole anche dei soldi in più per il tempo che ha dovuto dedicare all’impianto elettrico. Anche se gli faccio notare che è a causa della sua incapacità lo pago e me ne vado.IMG_7495La moto è indomabile, in più il “meraviglioso portatarga” monobraccio, montato sul mozzo posteriore, si spezza dopo appena 50 km. Per la cronaca si offre di ripararlo ma non lo voglio più vedere ne sentire. Contatto un virtuoso degli impianti elettrici, mi aveva già sistemato la mitica Mölta, e subito si accorge dei disastri fatti all’impianto. Il suo intervento, disperato, risolleva la situazione ma c’sempre un’incertezza a 3500 giri e la moto si ferma……Ormai sono deciso a prendere una tanica di benzina, cospargere la Buell, e farla finita. Devo prendere atto che ho preso i soldi e li ho buttati dalla finestra. Ma quando vedo solo buio attorno ecco che, vestito da Arcangelo Gabriele, compare Simon (questo è l’unico nome che farò nella storia e segnatevelo , è il “virtuoso” degli impianti elettrici. Lo trovate dal concessionario Harley di Lodi) che risolve tutto. Il conto è di tutto rispetto, ma molto meno di quanto mi aspetti, giro la fattura al mio “aguzzino” e gli chiedo anche i pezzi rovinati. I pezzi non li avrò mai ma la fattura, con comodo, la paga. La storia ha anche un lieto fine, la Buell parteciperà alla PUNKS PEAK RACE  gara di accelerazione organizzata per il Wheels & Waves che si terrà ad Hondarribia. Non ho una morale per questa storia, è che dovrebbe essere una gioia fare una special, trovare persone che veramente condividano un progetto con passione e sincerità. Il problema è rappresentato dai furbacchioni che non sono in grado di riconoscere i propri limiti e trasformano un sogno in un calvario. L’ho chiamata The Liar, un po’ perché sembrava una moto facile e invece si è dimostrata l’esatto opposto, e ,soprattutto, in onore del mio “aguzzino”, è riuscito a spostare l’asticella dei bugiardi a vette inesplorate.ready

Mi faccio la special _ chapter 2

Febbraio 2015. Sono fiducioso, ho trovato il meccanico dei miei sogni. Specializzato in sospensioni e raffinato meccanico e, soprattutto, esperto di Buell. Come prima cosa si procede con il ripristino delle flange per le ruote a raggi e la creazione di nuove piastre per le sospensioni. Ricordo al meccanico la mia intenzione di partecipare al Wheels & Waves 2015 di giugno e quindi vorrei intervenire sull’impianto elettrico e qualche piccolo dettaglio per non rallentare troppo i tempi. “Non ci sono problemi, sai quanti impianti ho rifatto….”, vengo rassicurato. Oltretutto la frase, che ho già sentito molte volte nella mia vita, è preludio di cattive notizie, ma sono fiducioso. “Mi ci vuole una settimana di lavoro per la parte elettrica , non ti preoccupare”. Rimango fiducioso.IMG_6212Nonostante i primi ritardi nella consegna delle nuove flange e piastre, un mese a causa di un fantomatico disguido nella spedizione dei pezzi, rimango fiducioso, e inizio a creare il mio personale layout. Parte la ricerca di pezzi particolari per dar forma al mio sogno, sella, strumento e una presa d’aria che mi piacerebbe montare al posto dell’airbox.IMG_5263 IMG_5374 IMG_5441 IMG_6210Nella mia testa tutto procede a gonfie vele, ma c’è qualcosa che non mi lascia tranquillo. Passano le settimane e la moto rimane come congelata su un ponte di lavoro. Ad ogni mia domanda vengo rassicurato ma vedo passare molte moto e la mia sempre in attesa di attenzione. Ammetto che il lavoro è particolare, ma il mio “aguzzino/meccanico” continua a rassicurarmi e, addirittura, a fare l’offeso se metto in dubbio la sua parola. Fino a quando, a metà Aprile, gli chiedo se riuscirò a portare a Biarritz la moto. “No, ci vorranno ancora 3 mesi di lavoro prima della conclusione del progetto”. Non sento più nulla, vedo la bocca del “meccanico/aguzzino” che si muove ma non sento alcun suono. Ci sono ricascato. Sono esausto e deluso, però, visto che è il terzo meccanico che vede la mia Buell, cerco di restare con tutte le mie forze e decido di continuare. Andrò a Biarritz con la mia fidata Mölta (bmw R65 scrambler by Toysgarage ndr). Lo lascio lavorare e dopo un mese la moto è ancora lì. Congelata.IMG_6389Sono un po’ alterato, e da qui parte il monologo “dell’aguzzino”, che non chiamerò più meccanico, su quanto tiene al progetto al quale vorrebbe partecipare attivamente anche con delle idee per la realizzazione….ecc…ecc…Sperando di accelerare gli interventi gli concedo di partecipare al progetto più attivamente e così mi propone lavorazioni al carter motore, foderi forcella e telaio per cambiargli colore, non ci sono problemi, ma i costi? “Non ci sono problemi! Questo è un grande progetto”. Tutto questo porterebbe chiunque a fuggire, ma io resisto. Fiducioso.

Mi faccio la special _ chapter 1

Lo avevo anticipato il 12 maggio e ora, con la convocazione per il 10 Giugno alla Punk’s Peak a Jaizkibel organizzata in occasione del Wheels & Waves è ora di raccontare la storia della Bugiarda/o, il nome che ho dato alla mia Buell XB9R del 2003. The Liar.

Subito dopo il ritorno dal mio primo Wheels & Waves, inebriato dall’energia esplosiva dell’evento sulle rive dell’oceano, mi imbatto in un’immagine che mi si pianta nel cervello.IMG_4316Vedo questa tavola di Holographic Hammer e, come Saulo (vedi la conversione di San Paolo ndr), vengo folgorato sulla via per Damasco. Vendo il mio GS adv 1200 e mi metto alla ricerca di una Buell in buone condizioni. E la trovo.IMG_4304Raggiungo Modena con due cari amici e la portiamo a casa. Funziona, è bellissima. Mi è sempre piaciuta e non vedo l’ora di trasformarla in qualcosa di unico. Come da layout la prima cosa sono le ruote che, anche se quelle originali sono bellissime, vanno sostituite con due cerchi a raggi e, neanche a farlo apposta, salta fuori un amico che ne ha due disponibili. Sono due bellissimi cerchi Kineo, ma per una Ducati e quindi vanno adattati eliminando il disco perimetrale e modificando l’attacco delle pinze.IMG_4322Allora, dato che ci siamo,non mi faccio mancare nulla e trovo un avantreno di una R6 con pinze radiali alzando ancora un po’ l’asticella delle difficoltà. I primi ingredienti ci sono, ora bisogna solo miscelarli. Per fare le nuove flange per adattare i cerchi e il nuovo perno forcelle per montarle sul telaio Buell mi affido ad una nota officina milanese nota per riparare telai di ogni genere. Mi confermano la possibilità di realizzare il lavoro, mi fanno il preventivo e si parte. Dopo 30 giorni mi viene riconsegnata la moto e, nel momento in cui monto le pinze sull’avantreno mi accorgo che il disco è pericolosamente vicino al fondo della pinza, pare decentrato. Porto la moto ad un meccanico Harley dalle parti di Linate che promette, per una determinata cifra, di rifarmi l’impianto elettrico. Come da copione mi consiglia una serie di lavori (che risulteranno totalmente inutili) che raddoppiano di colpo il preventivo. Inizia a serpeggiare nella mia testa l’incubo della malafede che si manifesta nel momento in cui insisto ad avere un preventivo definitivo dei lavori da effettuare che risulta essere quattro volte superiore a quello iniziale. Ringrazio , raccolgo i pezzi e me la do a gambe. I dubbi sui primi lavori per il montaggio dei cerchi e della forcella rimangono, spingendola in piano avanza come un mastino scazzato…..Inizio a fare ricerche e individuo un nuovo meccanico, ci sentiamo al telefono, è competente, abbastanza simpatico e mi apre la sua officina come fosse casa mia. Parte il controllo ai lavori fatti e subito ci si accorge del totale disastro che mi hanno consegnato. Mozzo della forcella corto, ha solo due filetti del bullone che lo tengono “stretto”, il canotto ha un diametro sbagliato, in frenata le forcelle sbacchettano, mozzi anteriori con fori decentrati dei dischi che sono stati limati nelle guide interne per farli entrare nei nuovi mozzi. Le pinze sono a tre millimetri dai raggi. Mozzo posteriore a “banana”, la ruota è inclinata verso destra…….IMG_5942 IMG_5932 IMG_5939Sono allibito, il meccanico mi conferma che se avessi usato la moto avrei rischiato non poco. Con la dichiarazione del meccanico e le foto torno dai primi “specialisti” e con non poche discussioni e minacce mi faccio restituire i soldi e i pezzi rovinati. Inutile dire che non ci rimetterò più piede. Ritorno da quello che vedo come il mio salvatore e gli affido il progetto indicando una cifra limite da non superare e un tempo di massima per la consegna…….Siamo a febbraio 2015 e ha inizio il mio incubo.