Vintage ride_Giorno 1, parte prima

Ormai siamo a Mercoledì notte, anzi,Giovedì mattina. Sono già passati cinque giorni dalla partenza di un’avventura che rimarrà indelebilmente impressa nel mio cuore e nella mie mente. “Che esagerazione!!” direte voi ma, sarà l’età o che la cosa più pericolosa che avevo fatto in moto era percorrere il centro di Milano, lo scorso week end è stato una deflagrazione di emozioni. Dopo una notte agitata al pensiero della partenza eccomi pronto, bardato come un novello Don Chisciotte, per affrontare il mio oscuro destino. La Partenza è all’autodromo di Castelletto di Branduzzo. Arrivo, non conosco nessuno (a parte Marco, collaboratore di Deus Milano che mi ha convinto a partecipare, e Matteo, l’organizzatore) ed oltretutto mi sembrano tutti agguerritissimi ed enduristi navigati. Sono spacciato…….Mi risollevo un po’ alla vista di una vespa 300 ultimo modello fornita di ruote artigliate e condotta da Paolo Sormani, DSC_4298e penso….” almeno con questa me la posso giocare…”. Quanto sono idiota, non so ancora che passerò i due giorni successivi ad ingoiare polvere da un indiavolato Sormani che, su quella maledetta Vespa rossa, pare Tazio Nuvolari. Comunque si sono fatte le 9.00, alla chetichella sono arrivati tutti e, dopo il warm up in pista, siamo pronti a partire. Dopo nemmeno 10 km registriamo il primo ritiro, l’armata degli Anvil Motociclette è costretta all’abbandono causa rottura del cuscinetto della ruota posteriore della bmw “Arsenica”. Sconsolato Phonz non si da pace, in fondo il cuscinetto aveva solo 150,000 km……..e come un sol uomo si ritirano entrambi.IMG_8915 (1)Altri 20 km e nuova defezione, la splendida Ducati Scrambler 450 si rifiuta di procedere gettando nello sconforto il suo proprietario che l’aveva disseppellita da un granaio e restaurata con le sue mani.DSC_4307Ma non abbiamo pietà, la gara è la gara, e lo abbandoniamo al suo terribile destino, l’oscuro vano carico del furgone di Deus. Iniziano a formarsi i primi gruppetti. Io mi sono aggregato alla cordata Paolo Sormani-Marco di OMT Garage, hanno il navigatore e la sanno lunga….Arriviamo al passo del Faiallo per il pranzo senza aver messo le ruote sulle sterrato e perdiamo la terza moto, la 600 DEUS (forse derivazione di una Suzuki dr 600) va in blackout e si ritira con la sua crew.DSC_4372 Entro nel rifugio e buona parte dei mie compagni di viaggio è gia seduta al lungo tavolo bianco dall’aria familiare, sembra L’ultima Cena di Leonardo da Vinci. Mentalmente faccio un veloce ripasso dei vangeli dove alla cena segue la passione di nostro Signore. Convinto sia un presagio di quello che mi aspetta ordino un piatto di tagliolini alla crema di parmigiano con bacon croccante assaporandolo lentamente….come fosse l’ultimo.

Vintage Ride – Anteprima

Un Blog richiede cura, costanza e sofferenza…quella a cui mi sono sottoposto, con la mia infaticabile Mölta, lo scorso fine settimana in occasione della Vintage Ride. La Milano-Sanremo sempre su due ruote, ma a motore, su strade statali e sterrate organizzata da Matteo Quadrio in collaborazione con Deus Milano. Non finirò mai di ringraziarlo, la mia prima assoluta con le ruote sullo sterrato resterà indimenticabile. Per darvi un’anteprima di quello che è successo vi allego alcune immagini. Domani sera dedicherò molto tempo per preparavi una degna cronaca di quello che è successo. Ciao_DSC9903 DSC_4487 IMG_8927 Parodi 1

The Reunion, parte 2

Come ha sempre detto mia mamma, il tardi fa la sera….e io l’ho trasformato nel mio credo, infatti sono sempre in ritardo. Ed è sera, quella che assomiglia alla notte, quasi mattino. Comunque siamo qui per concludere un discorso lasciato a metà. Bravi, bravi e ancora bravi, ecco cosa ci lascia The Reunion 2016. Due giorni spensierati, pieni di sole e facce sorridenti, l’occasione per vedere amici che non incroci da un po’ e la possibilità di camminare per qualche istante sull’ovale di Monza! Tante moto, agguerritissime sull’ottavo di miglio, tanta gente, agguerritissima davanti ai chioschi di ristoro. E quando, alle 13.30, finito di vedere le prove di accelerazione ci riversiamo tutti sullo “struscio” di The Reunion è il delirio. Sole, fame, sete, code e un vegetariano da sfamare. Avete mai avuto un amico vegetariano motociclista frequentatore di motoraduni e affini? Quando scocca l’ora di pranzo è come guidare una bici da corsa sul pavé ma senza sellino. In realtà i motociclisti odiano i vegetariani e per questo i raduni sono un tripudio di hamburger e salamelle, ma lui non cede e noi con lui…Dopo vari tentativi di guadagnarci un panino qualsiasi ripieghiamo sulla farinata, ma quella che ci sembrava una coda sopportabile in realtà celava uno stallo alla messicana, tanto che il pericolo di incrociare lo sguardo degli altri clienti ci spinge verso il truck della pizza….finita. Finita?! Sono le 13.45 e avete finito la pizza?! Non ci resta che inforcare le moto e uscire dal circuito. Troviamo un posto assurdo nei pressi della villa di Monza con tanto di ultimo giro delle superbike e rosticceria vegetariana. Io, per protesta,  prendo mezzo pollo arrosto e patatine fritte (cotti probabilmente la settimana precedente). Pago, ma prima di uscire mi faccio cancellare la memoria come in Man in Black per non ritrovare mai più quel locale. Purtroppo mi cancellano anche il ricordo della gara sull’ottavo di miglio, ma a dirla tutta non si era capito a che ora fosse. Si è fatto tardi ci salutiamo e andiamo a casa. Si, mi sono perso anche la finale dello sprint, ma ho visto le prove dove la splendida Cherry Salt ha dovuto alzare bandiera bianca per un guasto.DSC_3356 Però a conti fatti questa Reunion rimane un’esperienza positiva. Per l’anno prossimo mi riprometto di seguirla tutta sperando di trovare un catering da sagra di paese, svelti e mai a secco…. Di foto ne metto poche (c’erano più macchine fotografiche che fotografi e non farete fatica a trovarne di bellissime online)DSC_3389 DSC_3397 però il “filmino” l’ho fatto. Ciao

The Reunion, parte 1

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L’anno scorso ho bucato l’appuntamento, ma quest’anno non mi sono fatto sfuggire l’occasione. Il tempo meraviglioso, anche se sabato nubi minacciose accerchiavano l’evento, ha regalato una 2 giorni ricca di presenze ed emozioni. Nonostante un fastidioso impegno sabato ho raggiunto la manifestazione alle 18.30. Incrociando molte moto che se ne andavano mi è venuto il dubbio di essere arrivato troppo tardi, invece sono state le 2 ore meglio spese del week end. Poca gente tra gli stand, l’incontro di vecchi e nuovi amici, con i quali affronteremo la Milano Sanremo il prossimo fine settimana, e un meraviglioso cocktail al bar di Deus hanno allietato la serata. Nella luce di un meraviglioso tramonto mi sono aggirato tra le tende dei preparatori ad ammirare la moltitudine di special esposte. Davvero moltissime, quasi da far concorrenza al Wheels and Waves, complice anche la presenza ufficiale di case come Moto Guzzi , Yamaha, Triumph, Harley Davidson e BMW. Non ci sono i pezzi da novanta che si incontrano sulla costa francese ma il meglio della produzione nostrana. Era presente tutto il cast di Lord of Bike e OMT Garage, vincitore della prima edizione del programma di Sky, ha esposto, a mio avviso, una delle più belle moto presenti alla kermesse che avevo gia notato al bike shed di Parigi ad Aprile.DSC_3306 DSC_2821

Simpatia e concretezza della prestazione sull’ovale di terra, che li porta sul terzo gradino del podio, sono gli ingredienti degli stilosissimi Anvil Motociclette, poche moto ma tante magliette…Qua e là qualche pezzo pregiato come la Yamaha di VibrazioniArtDesignDSC_3161 e, in fondo all’esposizione, quasi defilati , di fronte all’inarrestabile DJ in overdose di RedBull, lo stand di South Garage. Come ci hanno abituato espongono moto curatissime in ogni dettaglio, che mettono quasi in soggezione. Restiamo poco perché il visitatore non viene travolto dall’ospitalità partenopea che ti aspetteresti di trovare lì.DSC_3135 Cosa che invece succede allo stand di Emporio Elaborazioni Meccaniche Roma, appena mi avvicino con i miei amici al loro ultimo progetto veniamo accolti con un “ciao ragazzi, chiedetemi tutto quello che volete”. Non è una sorpresa, quando li ho conosciuti 2 anni fa a Parigi al mio primo Bike Shed si sono comportati allo stesso modo. Da prendere come esempio. Come la loro Transalp con carburatore doppio corpo di derivazione automobilistico e radiatore sotto sella.DSC_3303

Unico neo della manifestazione la totale assenza di indicazione dei campi di gara e la mancata pubblicazione degli orari degli eventi che ha lasciato i visitatori un po’ allo sbando. Tanto che anche io, che sono conosciuto con il soprannome di tuttocittà, tale è la mia capacità di perdermi, non sono riuscito a vedere l’ovale di dire track. Mi sono consolato con uno shooting privato di derapate che mi ha regalato Luca Viglio in sella ad una Yamaha SR400 di Deus Ex Machina.
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domani vi parlo del resto e magari riesco a postare il video

ICON 1000

Icon 1000 produce abbigliamento e accessori per motociclisti in quel di Portland, cittadina dell’Oregon che, nonostante la vicinanza con il Canada, complice il vicino oceano Pacifico, ha un clima abbastanza clemente verso i motociclisti. Non fa il freddo che ci si aspetta ma comunque hanno una media di 250 giorni di pioggia all’anno. Sarà per questo motivo, o forse perché la città fu fondata dai cacciatori di pellicce provenienti da Vancouver, che i ragazzi, di cui si riesce a sapere pochissimo dalla “rete”, fanno abbigliamento di grande qualità. Ma non solo. A chi ama le special e sta attento a quello che accade in questo variegato mondo non sono sfuggite alcune delle loro special, nate per far da traino al marchio, incredibilmente belle. Come Präem, alias Holographic Hammer, Icon 1000 sono il termometro delle tendenze in fatto di special. La tendenza del “less is best”, che ha contraddistinto la realizzazione di special dai pionieri di Deus ex Machina fino a Roland Sands, sta lasciando il posto allo step successivo, quello introdotto, secondo me inconsapevolmente, da quel matto di El Solitario con la carena “fantasma” della sua Impostor (su base NineT).Almeno in Europa perché, ad essere sinceri, Kochi Fujita di An-Bu Custom Motorcycle ha caratterizzato la sua produzione di special con l’utilizzo di bombatissime carene stile anni 60, quelle dietro le quali Agostini faceva incetta di Gran Premi, in salsa Miyazaki, per intenderci il papà dei manga animati tanto amati dai motociclisti giapponesi.el-solitario-impostor-savage-2

el solitario

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an-bu custom motorcycle

Ma tornando ad Icon 1000 vediamo di cosa sono capaci. Ogni anno in occasione del “The One Show”, il “The Bike Shed” d’oltre oceano che da 7 anni si tiene a Portland, presentano una nuova special. Le loro produzioni sono sempre accompagnate da video realizzati per esaltare le già spettacolari moto che riescono a tirare fuori dal loro magico cilindro….

Major Tom, una Gsxr 750 del 1986 con carena rivisitata, scarico 4 in 1 con terminale Yoshimura, forcella a steli rovesciati del decennio successivo al suo, forcellone allungato e cerchi in alluminio donato da un’Harley Davidson.

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Iron Lung, realizzazione di qualche anno fa, su base Harley 883 del 1991 con cilindrata portata a 1200 cc si ispira alle gare di endurance americane. Con una ciclistica totalmente rivisitata, nuove sospensioni posteriori e avantreno trapiantato grazie a nuove piastre artigianali, la moto sembra un proiettile d’oro pronto a seminare gli avversari sopraffatti dall’ululato del doppio scarico Supertrapp.

iron

La mia preferita? La New Jack su base Katana 1100 cc del 1982. ma merita uno spazio tutto suo.

Mi faccio la special – Prequel

E poi arriva quel giorno in cui sfogli una rivista e incontri questo mondo magico fatto di ferro, olio e ….camice a scacchi. Se non ti vuoi far mancare nulla anche una lunga e folta barba ma, attenzione, questo potrebbe portarti verso una deriva fatta di balsamo profumato, crema contorno occhi e brillantina per scolpire tornanti inimmaginabili su chiome che potrebbero sfidare la galleria del vento. Al di là del contorno che arricchisce questo nostro meraviglioso mondo, quello che mi ha colpito di più è stata l’apparente facilità di crearsi nel garage qualcosa di unico e irripetibile, la tua special. Certo è facile a dirsi, prendi una moto anni 70/80 funzionante, la smonti, mischi dei pezzi presi da moto più moderne e…..ti accorgi che ti sei dimenticato di progettare il risultato al quale ambivi. Risultato, ti ritrovi come davanti ad una scatola di Lego senza istruzioni. Ma come? Se ce l’hanno fatta quei buontemponi di Deus, che non fanno altro che passare le loro giornate sul surf, io non ce la posso fare? Insomma, le fanno anche quelli di ICON 1000!! E che moto. Quindi che fare!? Con il cuore carico di speranze e la mente offuscata da immagini meravigliose di come sarà la tua special ti metti alla ricerca di uno “specialista” capace di dar forma alle tue idee……….e, con il sorriso ingenuo di un bambino, inizi a camminare su una fune fatta di stracci, sospesa su uno strapiombo di centinaia di metri che, sul fondo, è popolato da coccodrilli, piranha, draghi e venditori di contratti telefonici.

Insomma, sono partito da qui.IMG_4309

Cafè Zero

Non è la presentazione di un prodotto Algida o una nuova miscela di caffè che scopriremo stasera, ma di una rivoluzione ormai inevitabile. Se poi ci mettono lo zampino White Collar Bike è chiaro che la rivoluzione è pronta a scoppiare. Alzi la mano chi non vorrebbe una Cafè Racer potente come una Suzuki Hayabusa alla quale fare il pieno alla presa della corrente di casa?zero-sr-2016

Quella che vedete sopra è la Zero SR, modello sportivo della Zero Motorcycle, costruttore di moto elettriche californiano. Superato lo shock dell’assoluta mancanza di un benché minimo rumore proveniente dal motore, quello che non mi spingerebbe a spendere 18.00,00 euro per portarmela a casa è il design. Rispetto alle moto elettriche viste fino ad oggi è la più aggraziata di tutte, ma trasmette poco fascino e pare se ne siano accorti anche a Scotts Valley, tanto che la soluzione l’hanno trovata in Indonesia. Ram Ram Januar ha ricevuto una SR e la prima cosa che ha fatto è stato smontarla completamente tenendo al loro posto solo il pacco batteria, trasmissione con braccio posteriore e telaio. Da una yamaha R1 ha prelevato la forcella anteriore con pinze radiali, ha costruito i cerchi a raggi, realizzato nuove piastre da alloggiare nel telaio e ha ricoperto il tutto con un elegante carena in carbonio. Vista la mancanza del cambio, e quindi della leva della frizione, Ram Ram Januar ha spostato il comando del freno posteriore al manubrio. Il risultato lo vedete qui sotto.custom-zero-sr-electric-motorcycle-8 custom-zero-sr-electric-motorcycle-2 custom-zero-sr-electric-motorcycle-1 custom-zero-sr-electric-motorcycle

Io la comprerei. Il lavoro fatto da Ram Ram Januar ha dell’incredibile, dare credibilità ad una moto di difficile impatto. E pensare che il costruttore non lo fa neppure a tempo pieno. Con un po’ di km di autonomia in più e delle infrastrutture “amiche” la diffusione di moto del genere sarà inevitabile. Per ora i dati di mercato indicano che le vendite annue di Zero Motorcycle sono pari a quelle che Harley Davidson realizza in due giorni. Ma staremo a vedere. E’ la stessa cosa che mi ha detto mia figlia quando ha deciso che mi avrebbe preparato il pranzo realizzando un hamburger senza l’utilizzo del pane. Mi sono seduto a tavola e, fiero di fronte a me, ho trovato un meraviglioso hamburger. Alla mia richiesta di spiegazioni mi è stato detto di provarlo e, a parte la strana consistenza del pane, era proprio buono. Bianco d’uovo montato a neve e messo a cuocere in forno, ecco cosa avvolgeva quel buonissimo hamburger. Una follia? Staremo a vedere.IMG_8764

Un Maggio così chi l’aveva mai visto? Part 2

Ci siamo lasciati con l’appuntamento organizzato da The Reunion per il 14 e 15 Maggio a Monza ma l’offerta di eventi per l’hipster lombardo, e regioni limitrofe, non finisce qui. Il 21 e 22 si parte da Milano direzione Sanremo da percorrere in parte su strade bianche e in parte asfaltate. Evento organizzato da Vintage Ride in collaborazione con Deus, al quale non mancherò….Dopo un supertagliando alla fida Mölta, la mia R65 preparata dai ragazzi di Toysgarage in stile scrambler, sono pronto ad affrontare la prova, forse. Venerdì 20 briefing, presentazione del tracciato, controllo moto e party d’apertura. Il 21 partenza con tappa d’arrivo a Borgio Verezzi e il giorno dopo conclusione del tour a Sanremo dopo 360 km di pura avventura.13055605_1129904800404282_7070905144302858127_n

Nello stesso fine settimana, esattamente domenica 22, a Ca’ del Monte (PV), ci sarà il Bread and Salam. Evento creato da Roberto Ungaro, quando era direttore di Riders, è arrivato alla sua terza edizione con qualche mese d’anticipo rispetto ai primi due, forse anche per sottolineare che con Riders non ha più nulla da spartire. Peccato non esserci, ma per chi ci va fatelo di buon ora, l’anno scorso la manifestazione era un tantinello caotica, segno di un grande successo.13198535_1625982044393801_3271430222048936795_o

Solo il tempo di riprendere fiato e nel successivo fine settimana ecco la tappa casalinga di The Bike Shed. Dal 28 al 29 maggio, presso i Tabacco Docks di Londra, con la promessa di una presenza di special ancor più ricca rispetto a quella di Parigi, ecco riproporsi l’esposizione di special che proprio non si può perdere….e infatti me la perdo, forse.12971044_1168573519832898_7098751105136984633_o

L’anno scorso non c’ero ma non sono mancato a quello di Parigi, del quale ho rimpianto la location, anche se non era sulla Senna come quest’anno e, come ben sapete, la presenza della Brigade….Faccio il nostalgico con la scusa di mostrarvi la versione parigina del 2015. Buona visione

https://vimeo.com/127366496

Massimo Tamburini – The Last Project

Da pochi giorni, a due anni e un mese dalla scomparsa di Massimo Tamburini, è stato svelato al pubblico il suo ultimo progetto. La Tamburini T12. Io lo voglio ricordare con alcuni dei pezzi più belli che ha creato, quelli che, da ragazzino degli anni ’80, mi tenevano incollato alla vetrine dei concessionari o alla tv per seguire le imprese di “King” Carl Fogarty. Dal 1971 ad oggi, con l’inaspettato regalo che ci ha fatto, ha creato capolavori che hanno dettato il design dell’industria motociclistica mondiale, quella delle corse e dei miei torcicollo…..

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Grazie

Un Maggio così chi l’aveva mai visto? Part 1

Si conclude la prima settimana di Maggio e, scorrendo i social network, mi sono accorto di una incredibile offerta di eventi per gli amanti delle special. In realtà Anvil Motociclette è già da un mese che, ogni mercoledì in compagnia di The Reunion, raduna una discreta schiera di specialisti alla Sacrestia, in via conchetta 20 a Milano, per bersi una birra e osservare le special altrui.IMG_8687

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Il primo grande appuntamento del mese, il 14 e 15, è al circuito di Monza per The Reunion, evento nato solo un anno fa ma che ha già catalizzato l’attenzione degli appassionati e, di conseguenza, delle grandi marche; saranno presenti BMW, Harley Davidson, Moto Guzzi, Scrambler Ducati, Triumph, Yamaha per il mondo moto più svariati sponsor tra i quali Mini e Tag Heuer. The Reunion è una manifestazione gratuita, registrandosi sul loro sito (http://thereunion.it/registrati), unica gabella da pagare sono 5 euro richiesti dall’autodromo di Monza per accedere all’impianto. All’interno ci saranno stand degli espositori, possibilità di provare alcune moto e musica. Gran finale Domenica con la gara di accelerazione sull’ottavo di miglio (circa 200 metri) sul quale 32 impavidi “specialisti” si lanceranno per vincere l’agognato trofeo.

Per chi vuole un aperitivo di tutto quello che accadrà il 14 e il 15 l’appuntamento è mercoledì 11 dalle 19.00. Cambia la location, il Sugar in Ripa di Porta Ticinese 79. Seguite le coordinate per evitare multe https://www.facebook.com/Anvil.Motociclette/photos/gm.233805106977240/1057220694324183/?type=3&theater

per gli altri eventi, a tra poco…….